
L'Imperatore lo mandò a chiamare: "Virgilio, mio poeta preferito, il genio tuo dovrà ben celebrare le origini di Roma; crea un mito, sì che ognuno, nell'oggi e nel futuro sappia da dove vengon le radici?.. se l'incarico accetti, stai sicuro che ricompensa avrai?.. Cosa ne dici?"
Virgilio la pigliò proprio ammodino, scrisse un fottìo, versi sopra versi, (senza vocabolario) in buon latino, di buona lena, senza tempi persi?..
Quando però fu per tirà 'l calzino espresse volontà: fosse distrutta (dodici libri) l'opera in latino ma l'Augusto ??la fece salvar tutta?
Ancor oggi, tradotti nei licei, quei libri son la "gioia" per gli studenti così com'era ai bei tempi miei quando gli si mandavan gli accidenti? "Divino Augusto, deh! Fai la burletta!?!? O 'un era meglio se gli davi retta????".
Giunone aveva il dente avvelenato: non digeriva fossero scampati alla strage di Troia lo sfortunato Enea ed i compagni più fidati; induce Eolo a scatenar tempesta violenta così da dirottare il convoglio troiano ( o quel che resta) e alle coste dell'Africa approdare. Venere, pel figliol preoccupata, a Giove dice 'bambagina e lana' ma nel colloquio vien rasserenata con rosee predizioni alla lontana: nel Lazio abiteran tutti i troiani e dopo Enea il figlio - Iulo chiamato - regnerà. Romolo, che dei romani primus sarà, come vuole il Fato, fonderà Roma dalla cui potenza resterà il mondo a lungo soggiogato.
Arrivato a Cartagine è accolto Enea nella corte di Didone (il cui marito le era stato tolto dal fratello assassino, Pigmalione). Qui la regina vuol aver idea della fine di Troia, del viaggio che fin a lei ha sbatacchiato Enea con la flotta e tutto l'equipaggio; ma un altro stratagemma fa Giunone: nel sembiante d'Ascanio tramutato mette Amor fra le braccia di Didone, il cuore per Enea s'è arrazzato e, mai sazia d'udirlo raccontare, beve con gli occhi Enea, baciando Amore??..
??.Stanchi, delusi, i Greci scoraggiati pensano di tornare a casa loro, ma Ulisse, re dei trucchi escogitati, ne inventa uno: il suo capolavoro; fingono di partir, levan le tende e con le navi vanno a rimpiattarsi lasciando sulla riva un gran cavallo di legno, pieno zeppo di soldati che innocuo parea (però a guardallo). I troiani, fin troppo creduloni, pensan si tratti d' un risarcimento (io temo i Greci pur se fanno doni?) lo portano in città, stendardi al vento?. Le navi greche tornano in nottata, giù dal cavallo scendono gli Argivi e Troia ? presa, invasa ed incendiata, di difesa son vani i tentativi; Enea raccoglie intorno i più fidati, la moglie, il figlio e, nella confusione, fugge da Troia in fiamme, coi Penati portando il padre Anchise sul groppone; Creusa, la moglie, persa per la strada, gli appare, morta, a spingerlo che vada? Raccolgon legni a scafi destinati, vanno pei mari, come condannati ogni sosta li spinge a ripartire (perché la mèta ? lungi da venire) mille ostacoli vietano le soste: ove sono le Arpie, ove la peste?. la sorte contro Enea si accanisce: oltre ai guai finora sopportati lo lascia il padre Anchise che perisce non appena in Sicilia si è arrivati??.
Ora Didone, sempre più attizzata, si confida con Anna, sua sorella, ma da questa si sente incoraggiata a smettere il?. digiuno finch'? bella; e, complice Giunone, in una grotta, riscoprendo della carne i piaceri, dai due amanti l'astinenza ? rotta, van via i pudori avuti fino a ieri?? Sulla bocca di tutti ? la 'fuitina' che Fama ha prontamente divulgata, ? sputtanata ovunque la regina l'epiteto pi? dolce ? 'svergognata'. Su preghiera di Iarba - un rifiutato - il dio Giove (Mercurio ambasciatore) ricorda a Enea ci? che vuole il Fato?.. Della partenza Didone ha sentore, il recente passato gli rinfaccia, ma sa che deve compiere un dovere, delusa, offesa, ora lo minaccia, non lo smuove nemmen con le preghiere; partito Enea, per il gran dolore, col ferro, di sua man, Didone muore.
In Sicilia fa sosta e rende onori al padre morto, organizzando giochi; alle donne il cervello d? di fuori (Giunone aizza 'na pillaccherona?..) ch? le navi distruggono coi fuochi; ma implorata tempesta incendio doma, sulle navi superstiti si salpa. Incontrata Sibilla, Enea propone di visitar degli Inferi le terre: fra le anime vaganti c'? Didone, i morti per amore e per le guerre; ritrova il padre Anchise che gli addita capitani ed eroi che nel futuro al fulgore di Roma daran vita e grandezza e prestigio imperituro. Da queste profezie vien confortato e del sole tornato al caldo raggio coi compagni riprendono il viaggio.. Naviga, entra in un fiume, lo risale, ha certezza dei guai d'esser fuori, ch'? finito per lui ormai ogni male!! Al re del posto manda ambasciatori: si convince Latino, ben li accoglie, promette lunga pace fin d'adesso e sua figlia Lavinia gli offre in moglie, (sorvolando che a Turno avea promesso?) E Giunone sta buona? no di certo! la Furia Alletto viene incaricata di sparger odio e seminar zizzania: senza farsi pregar, in campo aperto fa nascere una guerra sciagurata in cui Turno si erge condottiero dell'esercito suo, degli alleati, per cacciar l'invasore, lo straniero, malgrado ci? che hanno prescritto i fati. Dio Tevere nel sonno a Enea appare e con le predizioni il tranquillizza suggerendogli poi di ricercare alleati per sostenerlo in lizza. Senza tanti mottetti Evandro ? primo a schierarsi con lui per la contesa, il nobil Pallanteo lo segue a ruota, s'? arruffianato proprio per benino il nostro Enea, quindi nell'attesa 'vittoria' or pi? non ? parola vuota ?.. Nel corso d'un amplesso inebriante armi degne d'un re per il suo infante Venere chiede a Vulcano, suo sposo; il lavoro ? davvero portentoso: (col maglio leva 'l fumo alle schiacciate) sullo scudo ha scolpito coi martelli 'fumetti' della storia e le guappate di Roma, dalla Lupa coi gemelli per arrivar al fine della 'striscia' quando i Cesari ad Azio trionfaro?? lo scudo ammira Enea, del tutto ignaro e con mano d'esperto se lo liscia. Ad attaccare il campo dei troiani in assenza d'Enea Turno ? sospinto: ? Giunone che studia tutti i piani dietro le quinte; Iride ha convinto i Rutuli che l'occasione ? buona; assaltano e alle navi danno fuoco, e poi d'intorno, come una corona, li cingono d'assedio a poco a poco. Per uscir dall'impasse e Enea trovare Eurialo e Niso fanno una sortita, ma gli altri non si fan certo fregare e i due eroi ci perdono la vita; le loro teste vengono portate in mostra sulle lance acuminate. A questo punto Giove riunisce a concilio gli dei per ascoltare: Venere che lamenta e che patisce, Giunone, non disposta ad accettare che i troiani abbian pace e la vittoria?. "per? dovranno ben finire i lutti e allora per dar fine a questa storia ognun per s? ed il buon Dio per tutti, sol fra i mortali si accanisca l'ira cos? chi l'ha pi? lungo se lo tira?." Enea che con gli etruschi era alleato, sulle lor navi torna ed ? battaglia, contro Pallante, che ha imperversato, inesorabil ferro Turno scaglia; vuol vendicar l'amico, ? costernato, e Turno cerca ( gliela fo scontare?. ) trova Mesenzio, solo vulnerato, al di lui figlio, Lauso, pagare fa con la spada sua la sua vendetta; Mesenzio, perso il figlio ha perso tutto, anche se sa che morte gi? lo aspetta, contro Enea si rivolge, ma ? distrutto?. Di tregua i giorni sono una dozzina si piangono i caduti, li si onora, sia da parte troiana che latina? gli anziani a Laurento di buonora fanno concilio dopo che il rifiuto di Diomede li lasci? delusi?. "fin troppo ad oggi ormai s'? combattuto che cercare di vincer ? da illusi?." cos? la pensan Drance e re Latino d'una resa che salvi vite e onore chiaramente convinti, ma il destino - per Turno - ? nelle armi e nel valore dei suoi soldati e suo e intanto corre, alla notizia dell'Enea in arrivo, a salvar Laurento e predisporre adeguate difese, combattivo. Camilla viene, il proprio aiuto offrendo con la cavalleria a contrastare i troiani, ma in uno scontro orrendo anche il di lei valor non pu? arrestare l'avanzata d'Enea sui Laurenti e da un'etrusca lancia viene uccisa; arretrano i latini, ormai sgomenti, a favore d'Enea la sorte ? arrisa. Pur sconsigliato, Turno non demorde: vuol lo scontro diretto con Enea; "si delimiti il campo con le corde e mors sua sar? la vita mea". I patti, con gran pompa consacrati, vanno a monte per l'istigazione e a colpa di Giuturna son stracciati (e dietro, come sempre, c'? Giunone!!!!); logico che la battaglia ora riprenda, ma siamo ormai al fin della vicenda: Enea d'assedio cinge Laurento, Turno lo cerca, Enea non si nasconde, solo fra i due ? il combattimento nessun dio le carte pi? confonde: dopo tutti i casini combinati (n'ha fatti morir p?o, morti ammazzati) Giunone lascia Turno alla sua sorte?.. ??"ormai ? certo, si vuol che io muoia, ma v? onorato incontro alla mia morte: m'ammazza un grande, gran figlio di Troia!!!!"
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